Come funziona?
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10.10.2019

Recensione - Call of Juarez: The Cartel

Pubblicato nel 2011 da Ubisoft, Call of Juarez: The Cartel è un videogioco di genere Azione in Prima Persona, appartenente alla serie di Call Of Juarez. Il titolo è risultato per molti utenti il peggiore della saga, per i controlli, la IA pessima e il feeling delle armi pessimo. La rivista Play Gerenation ha dato il voto di 53/100, non raggiungendo la sufficienza.


Allora, questa serie mi è sempre piaciuta, sopratutto Call of Juarez: Gunslinger, il mio capitolo preferito e uno dei migliori videogiochi basati su il Far West, ma The Cartel non mi è piaciuto per niente, davvero noioso e con quasi nessun pregio. Iniziamo ad elencare i difetti e i pregi.


Le vicende si svolgono in una Los Angeles al giorno d'oggi, piena di crimine e lotta tra bande. Noi potremmo essere tre protagonisti: Kimberly Evans, affiliato all'FBI, Eddie Guerra, affiliato alla DEA, e Benjamin McCall, affiliato alla LAPD. Loro avranno il compito di uccidere il noto trafficante Juan Mendoza e prottegere Jessica Stone, testimone chiave per l'abbattimento del cartello colombiano.

La storia manca di originalità, scene e colpi di scena prevedibili. Personaggi descritti male e poco appariscenti, gli stereotipi sono troppo evidenti e la maggior parte delle volte le loro battute o le loro azioni si sanno già, non posso dirvi qualche esempio evidente visto che è spoiler. La differenza tra questi personaggi, oltre all'aspetto e al "carattere" ci saranno i generi di armi preferite e che usano meglio, quest'ultima non funziona in-game, inoltre non c'è neanche molta differenza di abilità tra i personaggi, tutti avranno la furia che rallenta il tempo e ti fa diventare molto più potente per un breve periodo di tempo.


Il gameplay è ripetitivo e nulla di particolare, anche ai tempi quando uscì. Non c'è qualcosa di innovativo, ma neanche sufficiente da essere divertente. Tra le armi non c'è molta differenza, prendiamo un mitra è uguale a gli altri mitra, prendiamo un pompa è uguale ad altri pompa, e così via.

Le difficoltà sono regolate male. La difficoltà normale è troppo facile, si completa che un piacere, ma se si incomincia ad alzare il livello di difficoltà si entra nella frustazione più totale; nella difficoltà Difficile ci saranno momenti in cui non sai neanche tu come sei morto, oppure un nemico con una pistola vi ucciderà in tre colpi, di cui non si capisce neanche la posizione. Non c'è difficoltà, c'è solo troppa pazienza e il mantenere la posizione e sperare che qualcuno non comparì da dietro o si bagga, si, ci sono pure i bug.


Quindi, il mio commento è: l'idea di base può anche funzionare, ma è svillupata male, troppo male. Trama noiosa, gameplay ripetitivo e frustrante nelle difficoltò elevate. Non ve lo consiglio.


Il mio voto: 1.5/5


E anche questa recensione è finita. Lascia 5 stelle per suppotarmi. Se vuoi che recensisco un gioco che ti piace dimmelo pure nei commenti. Ciao.

5.0 (1)
Autore Gianluigi
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